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Le elezioni a Cuba. Il 27 novembre si vota.

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Le elezioni a Cuba.

Il 27 novembre a Cuba eleggeranno i membri delle Assemblee Municipali del Potere popolare (AMPP). Nonostante l’introduzione nella Costituzione del 2019 del termine autonomia municipale, ancora non esiste una reale autonomia dei comuni in un sistema che rimane centralizzato e burocratizzato. Siamo in un sistema dittatoriale. Non potrebbe essere diversamente il sistema elettorale. Quindi esiste un solo partito e nessuna possibilità di essere eletti al di fuori del Partito comunista.

Sul web quando si parla di Cuba si parla quasi sempre in contrapposizione agli USA, anche riguardo al sistema elettorale, fanatici comunisti provano a scrivere le solite sciocchezze per supportare un sistema quello cubano che non è il paradiso dei diritti come si vuole far credere.
Grazie a due veri rivoluzionari cubani del web @CemiHoldings e @patriaorgullosa di seguito vediamo nel dettaglio come funziona il sistema elettorale a Cuba, facendo chiarezza su un sistema elettorale farlocco, perché questo è, in cui il Partito comunista controlla tutto e quindi non prevede un concetto di base della democrazia, una parola che fa paura ai dittatori, il pluralismo.


Il sistema elettorale è disegnato in un modo che i candidati che abbiano idee contrarie al partito comunista e al Governo, non arrivino ad occupare alcun posto politico di rilievo. Di fatto, non è esistito nessun politico cubano che è contro il Governo.
A Cuba è proibito fare campagna elettorale, i candidati non propongono né promettono nulla. Solo il Governo può fare la campagna elettorale che consiste nel pubblicare una breve biografia del candidato. Tutte le biografie si somigliano.

I candidati non hanno incentivi per risolvere i problemi della gente, obbediscono solo agli ordini del governo, non propongono nulla, non hanno un piano per il quartiere o per il comune. Il modo per un candidato di salire le posizioni di potere in politica è molto semplice: obbedire al governo.
Le campagne elettorali possono farle soltanto il Governo e si basano sul merito rivoluzionario dei candidati cioè se si partecipa nelle attività che convoca il partito, se si è partecipato ad una missione internazionalista, se si appartiene al CDR (Comitato di Difesa della Rivoluzione).
Gli oppositori possono iscriversi per partecipare alle elezioni, però siccome le campagne sono fatte solo dal Governo, è sufficiente che gli facciano una campagna di discredito e che dicano che l’oppositore è un delinquente, pagato dalla CIA, affinché nessuno possa votare per questa persona.
Tutte le spese delle elezioni sono a carico del bilancio dello Stato, quindi nessun candidato deve pagare per la campagna elettorale. Ciò garantisce che non vengano diffuse o discusse idee politiche al di fuori di quelle diffuse dal regime.
L’Assemblea Nazionale o Parlamento, conta 605 deputati. Tutti devono seguire la linea politica del governo. Appartengono tutti a una o più di queste organizzazioni: • PCC (Partito Comunista di Cuba) • UJC (Unione dei Giovani Comunisti) • CDR (Comitato per la Difesa della Rivoluzione).L’Assemblea nazionale ha approvato tutto all’unanimità per decenni. La stessa cosa accade in Corea del Nord ed è successo in URSS. Questo succede solo in una dittatura, ma la sinistra radicale vuole convincere il mondo che nei paesi socialisti c’è libertà e democrazia.Per sapere se esiste una democrazia rappresentativa a Cuba, vi propongo di porvi una domanda: è normale che l’Assemblea nazionale voti all’unanimità per tutto? È così da decenni: nessuno si astiene, nessuno vota contro.
Nessun membro dell’Assemblea nazionale si oppone al governo, poiché ciò significherebbe la fine della carriera politica e con ciò la fine dei privilegi che può ricevere dal governo: un’auto con autista e benzina, una casa, un viaggio all’estero di tanto in tanto.
I deputati dell’Assemblea nazionale non hanno alcuna responsabilità nei confronti del popolo. Nessuno dice “quel deputato è quello che mi rappresenta”.
I deputati non hanno la possibilità di esprimere pubblicamente alcuna idea che contraddica il partito comunista. A Cuba, non votare può portare conseguenze negative. Un attimo prima di chiudere il seggio vanno a casa di chi non ha votato e chiedono loro perché non hanno votato. Poi “ti segnano”, e possono negarti un buon lavoro o negarti di partire per una “missione internazionalista”.

Fidel Castro non ha mai partecipato alle elezioni con nessuno. Un giorno ha ceduto la presidenza e il comando a suo fratello Raúl, anch’egli non in competizione con nessuno, e che, a sua volta, ha ceduto la presidenza (non il potere) a Miguel Díaz-Canel, anch’egli non in competizione con nessun candidato.
Democrazia rappresentativa cubana: a Cuba ci sono persone di tutte le ideologie: ci sono liberali, destra, sinistra, centro, democristiani, ecologisti di destra, libertari, conservatori, ecc. Ma i 605 deputati in Parlamento sono di sinistra. Caso unico in Occidente. Tutti i membri dell’Assemblea nazionale hanno lo stesso profilo: comunisti, fedelisti, “rivoluzionari”, ecc. Le persone non si identificano con quasi nessuno di loro. Questi deputati obbediscono soltanto, non sono liberi di creare o risolvere nulla.Tutti questi deputati dell’Assemblea nazionale sono uguali traditori del loro popolo. Non risolvono nessun problema, non hanno idee proprie, sono semplici portavoce della tirannia più lunga dell’America Latina. Rubare e spendere le risorse delle persone è quello che sanno fare molto bene Nell’Assemblea Nazionale non c’è mai stato un dibattito con qualcuno che non segue la linea del PCC. Dei 605 deputati, nessuno ha mai espresso un’idea contraria al governo.

Le riunioni dell’assemblea sono piuttosto istruttive. Il PCC ordina, i deputati obbediscono. “Il partito comunista non propone candidati” – È un argomento molto usato per “dimostrare” che ci sono libere elezioni a Cuba.
In realtà, dietro ogni candidatura importante c’è il partito comunista, inoltre gestisce TUTTO a Cuba, come dice l’articolo 5 della costituzione.

Il PCC non presenta i candidati ma controlla le campagne, che si limitano a un foglietto su una parete con i meriti “rivoluzionari” dei candidati: se vanno al Primo Maggio, se appartengono al partito, se hanno compiuto una “missione internazionalista”, ecc. Il partito controlla TUTTO.
Il partito comunista non nomina formalmente i candidati, ma lo fa indirettamente: le candidature vengono fatte attraverso le organizzazioni di massa del governo: CDR, CTC, FEU, ANAP, FMC e FEEM. Queste organizzazioni sono controllate dal partito comunista.Tutti i governatori e vice governatori provinciali (30 persone in tutto) sono iscritti al partito comunista, e tutti hanno vinto le “elezioni” con oltre il 93% dei voti. 21 di loro hanno vinto con oltre il 97% dei voti. In Occidente, questo si vede solo a Cuba. A Cuba il popolo non vota per il presidente. I deputati dell’Assemblea nazionale sono ufficialmente incaricati di votare per il presidente. Ma questo è solo teatro, sappiamo che Fidel ha messo sé stesso, Raúl è stato messo da Fidel e Diaz-Canel è stato messo da Raúl. Vediamo il teatroIl 19 aprile 2018, il tiranno Raúl Castro disse che era stato previsto chi sarebbe stato il prossimo presidente di Cuba: “La sua elezione ora non è casuale, era prevista. Il migliore, secondo la nostra modesta opinione e quella del Partito, è stato il compagno Diaz-Canel” .
Il sistema cubano sembra essere democratico, e tante persone in tutto il mondo lo denunciano, ma la realtà di Cuba è molto diversa: è un sistema autoritario e chiuso dove il partito comunista controlla tutto: le elezioni, l’Assemblea nazionale e le campagne elettorali.

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