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la Brigata medica cubana

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Unidad, continuidad, victoria y MENTIRA

Unidad, continuidad, victoria y MENTIRA

Quando parli di sanità cubana, alla gente che ti ascolta, si accendono gli occhi. È come raccontare una favola di buoni sentimenti, di pace e amore. È opinione diffusa che i medici cubani siano i migliori del mondo. Diversa faccenda riguarda la sanità cubana.
Il regime cubano invia medici in tutto il mondo per solidarietà, mostrando l’internazionalismo proletario, aiutando chi ha più bisogno senza pagare nulla. Questa è una delle favolette più popolari che riguarda la medicina cubana.
A Cuba la sanità è gratuita, e ogni anno circa mille e cinquecento universitari si laureano in medicina. Ma le attrezzature sono quelle che sono, cioè non sono all’avanguardia e le strutture mediche sembrano luoghi devastati da un terremoto, pieni di sporcizia e incuratezza, anche se non è sempre così. In ogni caso questo vale per i cubani. Si, perché a Cuba, paese socialista, e che quindi non dovrebbe fare distinzioni di classi sociali, il fatto sorprendente è che esiste una sanità per i cubani e una per i turisti, più avanzata tecnologicamente, di alto livello. Negli ultimi tempi, vista la situazione di estrema emergenza, determinata dal coronavirus, anche da noi ha fatto “visita” la brigata dei medici cubani, che fanno missioni in tutto il mondo. Qualcuno le chiama missioni di solidarietà, ma chiaramente loro lavorano e la solidarietà è più per se stessi. Danno e hanno dato una grossa mano a tutti i paesi che hanno visitato in missione.
Da qualche giorno, è terminata l’esperienza dei medici cubani in Italia, in particolare a Crema. Sono ritornati a casa loro. Come sempre hanno fatto la loro parata per salutare. C’è stato molto clamore e tanta solita propaganda.
Ma tutti sono a conoscenza di cosa c’è dietro queste missioni umanitarie nel mondo?
È bene chiarire un po’ di fatti.
Il servizio medico cubano è un business come tanti altri nel mondo e il medico è uno schiavo del regime cubano, come tanti altri schiavi in altri settori non regolati dal diritto, in tutto il mondo. Questo mestiere si è esteso a molte persone a Cuba, cosicché ogni cubano potrebbe avere un familiare o un amico che lavora nel settore sanitario.
I medici cubani a Cuba guadagnano circa 60 eur al mese.
Solo nel 2019 il regime cubano ha guadagnato più di 6 milioni di dollari inviando medici in tutto il mondo. Al momento circa 28 mila mila medici ma ci sono stati periodi in cui sono arrivati anche fino a 50 mila e fino a 60 paesi. A differenza di questa missione di qualche mese in Italia, le missioni cubane durano anni.
A Cuba la scorsa estate ho conosciuto un medico che era stato 3 tre anni in Venezuela. E mi ha raccontato la pericolosità di quel servizio. Solo lavoro e casa, nient’altro. Anche perché esiste un regolamento dettagliato per i medici in missione che ne disciplina il comportamento. link
Il salario di un medico in queste spedizioni, può oscillare dai 4 ai 6 mila euro. Lo Stato cubano si trattiene tra il 75% e l’80% del salario. Non ricevono direttamente lo stipendio ma viene utilizzato un conto corrente del regime cubano intestato a Servicios Medicos Cubano.
Ma come viene il reclutamento di questi valorosi lavoratori? Come vengono scelti i medici per le missioni?
Al Ministero della salute arrivano le richieste di missioni in alcuni paesi. A seconda del paese, ci sarà più o meno interesse a ottenere il lavoro. È una vera e propria competizione. L’esperienza conta? Conta di più essere un buon rivoluzionario, essere iscritto al Partito comunista, partecipare agli eventi del regime come il primo maggio. I luoghi più attraenti sono i paesi con la migliore economia e meno violenza come può essere il Portogallo, il Qatar, oppure Trinidad e Tobago. Chi non riesce ad avere il paese migliore, può rimediare in El Salvador, Honduras o qualche miserabile paese in Africa. C’è anche la Guyana, che è uno dei paesi in cui non è necessario un invito di immigrazione.
Come sempre, coloro che hanno amici nel Ministero della salute o che conoscono un “coordinatore della missione” possono sopravanzare fra le preferenze corrompendo il funzionario. Poi però ci deve essere il silenzio più assoluto. Qualsiasi medico cubano sa di questa procedura di nomina ma parlarne pubblicamente avrebbe conseguenze negative.
Per molti medici cubani che soffrono la vita carente del sistema socialista, una missione all’estero in qualsiasi paese dà la possibilità di guadagnare molto di più rispetto al rimanere a Cuba ed è pure un’eccellente opportunità di progresso economico e professionale.
Al ritorno a casa il medico avrà soldi per comprare una casa o comunque un forte aiuto economico, avrà soldi per comprare mobili o elettrodomestici, avrà alcune offerte per internet al mese, la possiblità di avere il telefono a casa e il permesso di poter comprare un auto usata dopo 5-7 anni di utilizzo da parte dello Stato
Si stima che il regime cubano nell’intervallo di tempo fra gli anni 2001 e 2015 abbia guadagnato in media più di 11 milioni di dollari.

malecon

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In Brasile, il progetto “Mais medicos” è iniziato nel 2013 con professionisti del campo sanitario che provenivano da Spagna, Brasile, Portogallo, Cuba, Argentina, ai quali il ministero della Salute brasiliano ha pagato 10 mila reais al mese. Ma per i cubani era diverso. Il Brasile ha inviato soldi a Cuba attraverso la Pan American Health Organization e il governo cubano ha pagato ai medici solo un quarto di quello pagato dal governo brasiliano, mantenendo il resto dello stipendio.
In Portogallo la stessa cosa, con pagamenti da 4 a 6mila euro dal 2009 al 2016.
Il governo sudafricano, complice dei tiranni di Cuba, ha erogato 23 milioni di dollari per pagare 217 medici inviati in quel paese attraverso la Comercializadora de Servicios Médicos Cubanos SA. La maggior parte di quei soldi andrà nelle tasche dei leader cubani.
Ma l’aspetto incredibile di queste missioni sono i comportamenti, come già accennato sopra, che devono seguire i numerosi medici inviati nei più disparati paesi.
I medici quando sono in missione non possono fare una vita normale e questo è previsto per evitare che possano scappare mentre sono in missione e non fare più ritorno a Cuba. Oltre ai già citati medici, vengono inviati degli agenti della Sicurezza dello Stato, che adottano tutte le misure per evitare che questo possa accadere. Intanto la prima cosa è il sequestro del passaporto, che impedisce ogni ripensamento sulla missione. I medici delle loro trasferte non possono parlare, i familiari non possono incontrarli nel luogo della missione. Dopo il lavoro devono sempre concordare eventuali uscite serali con gli agenti della Sicurezza dello Stato che li seguono in tutto il mondo. In particolare ogni giorno, ad un orario fisso, devono fornire un rapporto che informa gli spostamenti del medico e dove si trova. Gli agenti della Sicurezza dello Stato, controllano telelono, email e documenti privati e i singoli medici non sono autorizzati ad andare al cinema, o centri commerciali. Le uscite vengono effettuate in gruppo, pianificate e rigorosamente controllate dagli agenti della sicurezza.
Sembra di stare al tempo della guerra fredda, e di certo c’è che non si tratta di un film datato, con spie, controlli, e le varie polizie politiche che si fronteggiano. Qui c’è solo la paranoia del regime cubano che non vuole perdere la professionalità che le dà ricchezza. È la realta attuale, in cui si trovano a vivere questi professionisti della sanità, schiavizzati dal sistema socialista. Se scappano dalla missione, gli viene vietato l’ingresso per 8 anni a Cuba. Vengono considerati disertori. Attualmente migliaia di cubani vivono questa condizione.
Inoltre non sono autorizzati a rilasciare dichiarazioni alla stampa, se non concordate con gli agenti della Sicurezza dello Stato e devono informare anche se hanno relazioni intime con qualcuno del posto. Non possono avere amici con le idee contrarie a quelle del governo cubano.
Con l’elezione di Bolsonaro poi, in Brasile, Cuba ha dovuto a malincuore ritirare la brigata e questo ha significato incassare meno soldi. Quindi devono cercare altre missioni nel mondo per recuperare. Una vera e propria impresa con costi e ricavi.
Per i medici cubani che andavano a combattere l’ebola in Sierra Leone, il governo aveva promesso 170-200 USD al giorno, ma hanno ricevuto meno di queste somme. Al loro ritorno, il governo ha permesso loro di caricare solo 40 kg di bagagli, perché “i nemici di Cuba stavano per scattare foto dei bagagli”.
Lo stesso medico che narra dell’ebola dal minuto 55:13 del video sotto, racconta anche come è fuggito da una missione in Bolivia e ci parla del sistema sanitario cubano.
Attualmente vive e lavora in un ospedale in Cile.

Questo credo sia lo scenario corretto da analizzare prima di esaltare le missioni del regime cubano.
Sono missioni umanitarie per gli stessi medici, che chiaramente non sono obbligati ad accettare e vivere da reclusi anche all’estero. Non sono costretti a lavorare in altri paesi in queste condizioni o a firmare contratti con il governo cubano. I comunisti cubani passano la vita a parlare di dignità, ma dov’è la dignità quando si tratta di una schiavitù volontaria? Loro lo fanno per migliorare le loro condizioni di vita che dentro l’isola sono impossibili. Di conseguenza nulla si può imputare ad essi, veri professionisti della sanità fra medici e personale infermieristico. Loro sono le vittime di questo sistema che nessuno riesce a rompere. Anche la diserzione che potrebbe aiutare ad inceppare questo meccanismo ingiusto, può generare problemi con i parenti che restano sull’isola, che rischiano di essere minacciati. Il termine più in voga per chi si pone contro la dittatura cubana è gusano, ovvero verme. Sanno dire solo questo.
Il desiderio di migliori condizioni di vita per i medici, li ha portati ad accettare un lavoro per anni fuori dal proprio paese, in un vero e proprio regime di semi-libertà, sperando che in futuro non sia più necessario, sperando che al più presto ci sia un cambio nel sistema politico. Ora più che mai ¡hasta la victoria, siempre!

Questo articolo è stato scritto con il prezioso contributo di Yasmany P.

 

 

 

 

 

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Altri siti web dove trovare informazioni sulle missioni mediche cubane:

 

 

 

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