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Nel 1974, mentre in tutto il mondo rimbombava l’eco delle violenze del generale Pinochet e della sua giunta militare ai danni del popolo cileno, dopo il golpe del settembre dell’anno precedente, a Santiago del Cile, Emilio Barbarani, giovane diplomatico italiano, cerca di salvare migliaia di rifugiati politici, proteggendoli nell’ambasciata italiana. Arrivò a Santiago subito dopo la partenza di un altro diplomatico, Enrico Calamai che fu decisivo per la fuga di tanti italo-argentini all’indomani del golpe argentino del 1976 del generale Videla.
Ancora una volta un italiano diventa eroe per caso, solo per avere scelto la normalità delle cose quella di salvare persone perseguitate e torturate.
Per due anni si è trovato letteralmente dentro ad un film ma vissuto nella realtà con spie, sparatorie ed omicidi tra cui quello di Lumi Videla, esponente del MIR, movimento rivoluzionario di sinistra, torturata, barbaramente uccisa e scaraventata nel giardino dell’ambasciata italiana in via Miguel Claro 1359.
Per i militari era stata uccisa dentro l’ambasciata italiana, per gli oppositori al regime invece, era stata torturata ed eliminata. Tutto verrà vissuto in prima persona da Barbarani come un rischio continuo della propria vita, battendosi fra l’inchiesta giudiziaria e il dover gestire la difficile situazione degli asilados in ambasciata.
La sua storia intensa è diventata un libro “Chi ha ucciso Lumi Videla?” (ed.Mursia 2012)
Lumi Videla
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