Italia sognata da tutti

Secondo le stime dell’Ente del turismo italiano (Enit), il 37.7% dei viaggiatori internazionali sceglierà l’Italia. Rispetto agli ultimi 5 anni, un +8%. A questo proposito, Ivana Jelinic, CEO di Enit, ha dichiarato: “Già nel 2022 l’Italia è stata al quarto posto per flussi di turismo internazionali. Nelle intenzioni di viaggio per il 2023 si aggiudica il secondo posto dopo la Francia. Segnali che il turismo italiano è più che mai vivido e pronto a nuove sfide.”

A proposito di stranieri, Alberto Corti, responsabile del settore turismo di Confcommercio, ha spiegato: “Già ora americani e canadesi hanno raggiunto i livelli del 2019. Manca però tutto il Far East: Cina, Giappone, Corea, Taiwan, Hong Kong, che tra pandemia e pochi voli hanno flussi turistici ancora molto a rilento.” All’appello manca anche il turismo russo, bloccato in patria dal conflitto in Ucraina.

Anche gli italiani, che dall’arrivo della pandemia hanno riscoperto le bellezze della penisola, sembrano intenzionati a rimanere nei confini nazionali, nonostante la ripresa dei viaggi su scala mondiale. Secondo i dati dell’osservatorio BIT (Borsa internazionale del turismo), spenderanno circa 2 mila euro per i viaggi; 1 su 3 arriverà a circa 2.400 euro, per concedersi più vacanze durante l’anno. Alcuni dei concittadini, viaggeranno da soli.

Il 2019 resta l’anno d’oro del turismo italiano, che ha segnato dei veri e propri record: 131.4 milioni di arrivi e 436.7 milioni di presenze nelle strutture ricettive. Nonostante le stime sui primi tre mesi del 2023 prevedano un –10% di presenze rispetto al 2019, gli operatori del settore, secondo Il Corriere della sera, sono fiduciosi di superare i numeri da capogiro di 4 anni fa.

 

Viaggi all’insegna del turismo “motivazionale”

Il turismo leisure è già ripartito, mentre stentano a riprendere quota i viaggi legati a fiere e convegni. Dopo l’arrivo della pandemia, per risparmiare le aziende scelgono spesso appuntamenti online, ridimensionando la capacità economica del turismo business.

Gettando lo sguardo oltre il 2023, in Italia ci sono grandi aspettative sul Giubileo a Roma del 2025 e le Olimpiadi di Milano-Cortina nel 2026. Corti ha ribadito l’importanza di questi eventi per la filiera italiana: “Dopo il Covid, viaggiare diventa fortemente “motivazionale”. Non basta la bellezza del luogo: le destinazioni devono offrire qualcosa di più, dare un motivo per cui essere scelte. Così il visitatore spende di più e il turismo diventa un traino dell’economia.”

Esemplare, in questo caso, il caso del turismo all’aria aperta. Dai villaggi turistici ai bungalow, dalle roulotte ai campeggi, nel 2022 il comparto ha registrato 70 milioni di presenze.

L’anno scorso, anche il turismo dei matrimoni ha superato le aspettative. Le presenze legate al “destination wedding” hanno infatti raggiunto quota 2 milioni lungo tutta la penisola.

Continuate a seguirci per scoprire se il 2023 sarà effettivamente l’anno del sorpasso sul 2019.