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La rigidità di Conte

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conte

La prima giornata di Champions League della nostra amata “vecchia signora”con il pareggio molto discusso in Danimarca, impone un mio commento, dopo averne letti e sentiti tanti e non tutti azzeccati, nè lucidi secondo la mia modesta opinione. In un paese dove tutti vogliono essere allenatori e protagonisti almeno per una sera, è difficile trovare la razionalità nelle argomentazioni. Ognuno spara la propria tanto non sarà mai loro la responsabilità.
Dal divano è sicuramente facile parlare e criticare ma è pur vero che risulta difficile non essere d’accordo con chi ha criticato le sostituzioni effettuate dal nostro amato mister.
In una partita che devi vincere e la stai pareggiando, cambiare un attaccante per un attaccante e poi cambiare gli esterni per altrettanti esterni non cambia le cose in campo. Non è De Ceglie a sinistra che fa la differenza. Isla non aumenta la spinta offensiva precedente del treno svizzero. Non c’è stato nessun cambio di modulo, spregiudicato, pensando che si doveva fare un goal. Non mi aspettavo questa rigidità da parte di Conte.

Ma come siamo arrivati a questo punto?

Due anni fa, la situazione era diversa. Dal 4-2-4 iniziale sfoggiato contro il Parma alla prima di campionato, e utilizzato per due partite si è passati al 4-3-3 per permettere a Vidal di giocare titolare, con l’aiuto di un’ala destra che attaccava, faceva goal e copriva, Simone Pepe. Da quel momento grandi elogi al Conte flessibile. A Napoli, la squalifica di Marchisio, impone un nuovo cambio tattico. Pepe a centrocampo e diventa un 3-5-2. La partita finisce 3-3. Da allora non si è più cambiato modulo, fino ad oggi. E sono arrivati due scudetti e due supercoppe. Intanto, dopo la partita contro l’F.C. Copenaghen, Conte, a fine gara, riguardo alle sostituzioni, ha sostenuto che è da stupidi non fare entrare un giocatore veloce e scattante contro difensori alti e lenti. Massimo rispetto per l’allenatore che ci ha riportati nel calcio che conta ma questa è una grande sciocchezza e lo sa pure lui. Il problema è capire perchè ha risposto così.
La risposta di Conte può anche andare bene se Giovinco lo fai giocare a destra, o a sinistra, come punta esterna, dove sicuramente rende di più perchè ha più possibilità di saltare l’uomo e di offrire palloni in mezzo. Anche se come copertura, sai quello che non ti potrà dare. Ma non importa, devi attaccare e fare un goal a 15 minuti dalla fine. Non devi coprirti. Se non lo utilizzi in questo modo, Giovinco è perfettamente inutile, come ha dimostrato lo scorso anno e come ha dimostrato proprio l’altra sera a Copenaghen. Personalmente penso che l’altra sera era la sera giusta per riproporre il 4-3-3, oppure un nuovo fantasioso 3-4-3 con Llorente centrale supportato da Tevez e Giovinco, centrocampo con Peluso Pirlo Vidal Lichtsteiner e solita difesa a tre, Chiellini, Ogbonna e Bonucci. Sto parlando per gli ultimi 20 min. Andava bene partire con il 3-5-2 Sarà che forse gioco troppo a Pes2014 ma una vecchia regola dice che se devi vincere a 10/15 minuti dalla fine tenti il tutto per tutto e metti una punta in più. Non resti rigidamente su un solo schema di gioco. Paradossalmente, l’allenatore che pensavamo essere flessibile, si è dimostrato più rigido che mai.
Veniamo poi al caso Llorente. Dalla Spagna scrivono che la Juventus ignora Llorente. Il giocatore ha molte richieste e sarebbe un vero affare venderlo. Mi dispiacerebbe tanto se andasse via senza dimostare il suo valore. E’ stato Conte a dare il benestare per l’acquisto a parametro zero. Perchè tutto questo ostracismo nei confronti del basco? Dire che non poteva giocare contro difensori alti e lenti è una vera sciocchezza. Se la giocava a testate, volevo vedere se perdeva tutti i duelli. La risposta di Conte è stata ironica o proprio ha voluto far capire che Llorente non va bene? Però è giusto ricordare che anche Quagliarella il primo anno con Conte, il campo lo vedeva quasi sempre dalla panchina. Quasi tutte le squadre del mondo hanno difensori centrali e lenti. Dico quasi, perchè se penso al Barcellona con Puyol che a 36 anni corre come un ragazzino questa teoria viene subito smontata. Secondo questa tesi contiana, Llorente potrebbe ritirarsi dal mondo del fútbol. Domenica c’è il Verona che come difensori schiererà Moras (alt.1,93) Bianchetti (1,89) Cacciatore (1,82) e Agostini (1,77). Si pensa che questa sia la partita di Llorente. Ma come? Se si doveva rischiare qualcosa lo si doveva fare con il Copenaghen. I difensori del Verona sono di pari livello con quelli del Copenaghen. Il campo darà le sue risposte.

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