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Flash sul viale del tramonto

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Adobe le chiude 18 gravi vulnerabilità emerse nei giorni scorsi, ma ormai il suo destino sembra segnato a favore di Html 5.0. Si compie la “profezia” Jobs, otto anni fa

di ALESSANDRO LONGO

ADOBE ha chiuso, alla fine, le 18 gravissime vulnerabilità di Flash che rischiavano di mettere il nostro computer nelle mani di cyber criminali. La sensazione è però che ormai siamo alle battute finali. Sembra ormai inevitabile il pensionamento per quello che un tempo era un plug-in fondamentale per vedere i video sul web. Viene infatti via via sostituito dall’Html 5.0, l’ultima versione dello standard che è alla base del web. Emblematica, con il valore di chiodo sulla bara del Flash, la mossa fatta qualche giorno fa da Google: ha reso l’Html 5.0 l’opzione predefinita per i video su YouTube. A posto, appunto, del Flash. I motivi sono numerosi: un miglior uso della banda (il sistema Adaptive bitrate di Html 5.0 riesce a dimezzare il buffering); un supporto più ampio a diversi dispositivi non-pc, tra cui anche console e smart tv. È stato profetico Steve Jobs, quindi, che già otto anni fa accusava Flash di essere troppo pesante, troppo esoso e soprattutto scegliendo quindi di non supportarlo sui propri dispositivi mobili (accelerandone, così facendo, la fine).

Ma sul declino di Flash pesano anche le questioni di sicurezza informatica. “È stato scritto male e non ci conforta sapere che Adobe corregge sempre le vulnerabilità che escono. Perché altre ce ne sono e ne usciranno, senza fine”, dice Luca Accomazzi, informatico e divulgatore scientifico, autore di numerosi libri specializzati. “È come aver costruito una casa con 400 finestre panoramiche e poi essere costretti a mettere inferriate, cani da guardia, anti furti, in una corsa infinita. Flash dovrebbe essere rifatto dalle fondamenta, ma Adobe non ne ha l’incentivo economico”. A maggior ragione adesso, che il suo “figlioccio” è in declino. Insomma, il classico cane che si mangia la coda. Gli ultimi bug sono stati l’ultima goccia, quindi, di un problema annoso. Ma erano anche una goccia bella grossa: tra l’altro, esponevano (per i computer che hanno aggiornato con le ultima patch, gli altri invece restano ancora scoperti) i computer agli attacchi “ransomware” con cui i criminali prendevano in ostaggio, criptandoli, i file del computer e poi chiedevano un prezzo di riscatto. “Adobe, per altro, sembra che si sia messo il cuore in pace: è già disposta a pensionare Flash. Lo dimostra il lancio di una serie di strumenti che permettono agli sviluppatori di migrare i progetti da Flash a Html 5.0”.

E non è finita, perché “con il prossimo arrivo di Html 5.1 cadrà l’ultima prerogativa di Flash: la possibilità di mettere protezioni sui video tutelati da copyright”, aggiunge Accomazzi.
Già ci sono prototipi di Html 5.1 in Chrome e in Internet Explorer. A breve anche in Firefox. Il dominio del nuovo standard web sembra insomma inevitabile, grazie a i suoi vantaggi: permette di inserire video e applicazioni (come la video chiamata) direttamente nella pagina web, con fluidità e leggerezza. “A questo punto, ormai, consiglio di disinstallare Flash. O al limite di usare il browser Chrome, che lo integra in modaltà protetta (safe box) per non fargli causare danni”, dice Accomazzi.

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