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Condannato J.R.Videla

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Jorge Rafael Videla, che presto compirà 87 anni, è stato condannato a 50 anni di reclusione per aver rubato i bambini dei desaparecidos, durante la repressione illegale della guerriglia durante la dittatura.  Il Tribunal Oral Federal 6 ha così comprovato l’esistenza di una “pratica sistematica” per il sequestro dei bambini delle donne sequestrate che erano incinte.

Prima di leggere la sentenza, la presidentessa del tribunale, Maria del Carmen Roqueta, ha  spiegato che la Corte rifiutava i ricorsi presentati dagli undici accusati, specie quello secondo cui si sarebbe dovuta applicare la prescrizione. Tanto Maria del Carmen Roqueta, quando gli altri colleghi (Julio Panelo e Domingo Altieri), hanno convenuto che “i fatti giudicati sono contro l’umanità e che furono portati avanti con una pratica sistematica e generalizzata di sottrazione, detenzione e occultamento di minori, alterando o sopprimendo le loro identità, in occasione del sequestro, della sparizione o morte delle loro madri”.

Ma il piano era ben più grande, come spiegano i giudici, e come riportato dal giornale argentino clarin.com: “Vi era un piano generale di annientamento che riguardò parte della popolazione civile giustificata sulla seguente base: combattere la sovversione, implementando metodi di terrorismo di Stato durante gli  anni 1976-1983 dell’ultima dittatura militare”.

Videla è stato considerato autore di reati quali la sottrazione, la detenzione e l’occultamento di un minore di 10 anni e di aver concorso a cancellare l’identità di minori in 18 casi. Le condanne hanno riguardato anche l’ex presidente Reynaldo Bignone, a 15 anni di carcere, accusato anche di aver ordinato la distruzione di documenti riguardanti la repressione illegale.

Il tribunale ha inoltre chiesto alla presidentessa argentina Cristina Kirchner , nonché ai governatori provinciali, di procedere al più presto alla digitalizzazione dei documenti riservati relativi alle storie cliniche dei centri detentivi per facilitare qualsiasi investigazione giudiziaria relativa al periodo tra il 1865 e il 1983.

Sin dall’inizio del processo, nel febbraio 2011, i giudici Maria del Carmen Roqueta, Julio Panelo e Domingo Altieri e i querelanti, hanno provato, senza esito, a raccogliere dati su circa 400 bambini scomparsi che ancora oggi si continuano a cercare. Durante il processo, in concreto sono stati analizzati 35 casi di sequestro di bambini, 26 dei quali ritrovati. Venti di loro hanno poi prestato la loro testimonianza durante il processo.

Videla era stato già giudicato per appropriazione di minori nella causa XIII ma era stato condannato per un solo caso. L’ex dittatore non si è mai pentito di quanto accaduto. La settimana passata aveva assicurato che “le partorienti usavano i propri figli come scudi” e aveva anche minimizzato sul “piano sistematico” che avrebbe posto in essere negli anni della dittatura.

Nel mese di aprile, l’ex dittatore Videla, giunto al potere nel 1976 con un colpo di stato, rilasciò un’intervista che fece molto discutere, nella quale ammise che il suo regime aveva assassinato circa 7 mila persone per vincere la guerra contro la sovversione, tenendo tutto nascosto alla società. Sempre ad aprile Videla riconobbe che ci furono dei rapimenti di bambini piccoli, ma non si soffermò più di molto sull’argomento.

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