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Un autobus razzista

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Dopo la recente proposta da parte del consigliere comunale e  Presidente della VI Commissione consiliare del Comune di Trapani alle problematiche del territorio urbano Andrea Vassallo, sono nate spontanee proteste in tutta Italia.
Trapani in qualche giorno è diventata il centro del mondo per un fatto increscioso che indigna tutti i trapanesi da sempre meta turistica aperta al mondo.
Il consigliere Vassallo, che fra l’altro appartiene al gruppo misto dei riformisti socialisti, cerca di giustificarsi additando a sua discolpa la crecente preoccupazione della popolazione trapanese in quel tratto che arriva fino a Salinagrande, località poco fuori città dove si trova il centro di accoglienza.

Infatti scrive il consigliere, “sono state rappresentate le numerose lamentele degli abituali viaggiatori indigeni della tratta, i quali riferiscono di comportamenti poco civili adottati dagli immigrati che spesso creano e alimentano all’interno del bus un clima di tensione tale da lasciar presagire, prima o poi, il verificarsi di episodi spiacevoli”.
Su IlFattoQuotidiano si parla di un ritorno all’Alabama degli anni ’60, altri quotidiani parlano di apartheid come in SudAfrica, dove fino alla salita al potere di Nelson Mandela, avere autobus differenziati  era la regola.

Dove finiremo? Non si sa. Certamente non si può pensare che tutta la città di Trapani la pensi così. Decisamente no.
Ma il problema che ci si deve porre è se dobbiamo ancora avere questo tipo di amministratori in questa città. Purtroppo le elezioni sono state fatte da poco quindi dovremmo tenerceli per qualche annetto ancora.
Magari però se si dovesse realizzare questo autobus per immigrati il conducente potrebbe farlo proprio colui che ha proposto questa assurdità.

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